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Primo: avere un piano!

Bentornati. Non posso non iniziare ringraziandovi per le numerose e-mail che in questi giorni ci stanno pervenendo: spero solo di essere riuscito a rispondere a tutti! Se qualcuno non ha ancora ricevuto risposta, sappia che è solo perché è ancora in coda, ma prima o poi non mancherò di rispondergli!

Da alcune delle domande che mi avete posto, mi sono reso conto è meglio che cominci con lo spigare cosa intenda per trading sistematico basato sull'analisi tecnica.

L'analisi tecnica consente di aumentare la probabilità di successo di ogni singolo trade. Il suo impiego all'interno di una strategia complessiva, che comprende anche delle appropriate tecniche di money management, consente di sfruttare questo piccolo vantaggio grazie all'esecuzione di un numero elevato di trades.

Non troverete su alcun libro questa "definizione", ma vi assicuro che rappresenta molto bene quello che il sottoscritto utilizza per sopravvivere sui mercati.

Quindi, non c'è affatto la pretesa da parte di noi lettori di grafici - e in generale da parte dell'analisi tecnica - di predire il futuro di un titolo. Assolutamente. Ma quello che ci sentiamo in grado di fare è di trovare i casi in cui siamo in grado di stabilire gli scenari più probabili, e di renderci conto di quando tali ipotesi cessino di essere valide.

Un esempio dei più classici: se un titolo ha trascorso un lungo periodo di tempo tra i 40 e i 50 Euro, se in una giornata chiude a 52 con un volume triplo del normale, allora mi aspetterei che arrivasse intorno ai 60. Se però, dopo questa giornata, chiude al di sotto dei 50, allora l'ipotesi non è più valida e il trade è chiuso.

E' un esempio molto rozzo e incompleto, ma spero serva a rendervi un idea.

Ci saranno innumerevoli occasioni nelle quali i prezzi non evolveranno come sperato. Ma questo non deve ne stupirci ne preoccuparci: quello che ci viene dato dalla lettura dei grafici è solo un vantaggio in termini di probabilità, e quindi il singolo trades può benissimo evolvere in maniera differente dal previsto.

Ma, nell'arco dei centinaia di trades che fate in un anno, il vantaggio datovi dall'analisi tecnica avrà modo di venire fuori.

Sarà compito della vostra strategia il tenere conto della quantità attesa di trades falliti, e far si che, alla fine, il valore dei guadagni sia superiore a quello delle perdite.

Il mio approccio (non 'mio' nel senso che l'abbia inventato io, ma nel senso che è quello che adotto) è di definire alcuni parametri fissi (nel mio caso, alcune configurazioni del grafico) in seguito alle quali inizio il trades, e da cui esco applicando meccanicamente la mia strategia di uscita. Tutto questo, ovviamente, grazie a un lungo e meticoloso lavoro di analisi sui dati storici.

Tutti i giorni, qualunque cosa accada. Qualunque cosa il mercato stia facendo o io pensi sia sul punto di fare. Qualunque cosa mi dica il mio 'istinto'. Qualunque siano stati i risultati del giorno precedente.

Sembra facile, e sulla carta lo è. E, tutto sommato, le è quando le cose vanno bene. Ma in pratica è difficilissimo. Perché ci sono sempre dei periodi in cui si accumulano perdite su perdite.

Pensate che sia facile perdere in un giorno 10 trades, e poi ripetere la medesima cosa il giorno successivo? Per poi ritrovarsi magari con altre perdite, e il giorno successivo rifare ancora la stessa cosa? Simulando sulla carta è facile, perché magari si vedono sulla settimana successiva una serie di trades vinti che ampiamente ripagano le perdite.

Ma dall'interno è tutta un'altra cosa, ve lo assicuro.

 

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